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L'espropio...

L’Esproprio dell’esperienza

I primi sociologi condividevano lo sforzo di attribuire un senso alla società in cui vivevano, investite dal mutamento.  Cercarono di elaborare un metodo di studio del mondo sociale per spiegare il funzionamento della società in generale e la natura del mutamento sociale.

 

Come suggerisce Anthony Giddens[1], occorre uno sforzo di immaginazione sociologica per analizzare le odierne società industrializzate e recuperare il passato, il mondo che abbiamo perduto.  In riferimento a ciò Giddens ci presenta un tema, ovvero “l’Esproprio dell’esperienza”. Analizzando il concetto compare il passaggio dalla società tradizionale alla società moderna,legato alle trasformazioni tecnologiche che ricadono sull’ esperienza e sulla posizione dell’ uomo che si trova smarrito nella  nostra società. Con i suoi scritti ci permette di comprendere più da vicino  i meccanismi di disancoraggio  considerati causa di perdita di identità nell’uomo con un conseguente isolamento dello stesso dagli altri , visto che si creano i rapporti sociali su ampie distanze spazio temporali. Il concetto chiave dell’autore è l’esproprio dell’esperienza ed è inteso come “ Separazione della vita quotidiana dal contatto con esperienze che interessano questioni esistenziali potenzialmente perturbatrici quali la malattia, la follia, la criminalità, la sessualità e la morte ”.Oggi i detenuti non vengono più fisicamente maltrattati ma subiscono molte privazioni: della libertà, di un reddito adeguato, della compagnia di familiari e amici, dei propri vestiti ed oggetti personali. Vivere in queste condizioni tende ad aprire una spaccatura tra i detenuti e la società. Carcere e manicomio sono molto simili,sono poche le persone che si mettono in contatto con i malati in modo regolare. L’ospedale, come il carcere e il manicomio, è anche un luogo dove si tengono sequestrati coloro che non sono ritenuti idonei per partecipare alle attività sociali. Un altro elemento considerato da Giddens è l’uscita di scena della sessualità vista come privatizzazione della passione. Un tempo passione indicava l’estasi e la devozione religiosa. Successivamente il concetto di passione ha perso quasi del tutto tali significati, per essere immersa nella sfera della sessualità. Non può mancare il riferimento alla principale patologia dovuta all’ eccessivo consumismo e al disinteresse dell’uomo verso la società, quale è  il narcisismo. Esso è visto come strategia di difesa dinanzi alla natura  minacciosa del mondo moderno. Per definire il concetto sociologico di esperienza si ricordano altri due autori:Walter Benjamin e Paolo Jedlowski. Tutti questi autori ci insegnano che le risorse morali sono essenziali per vivere una vita piena e soddisfacente, cancellando la sensazione che la quotidianità non abbia nulla di buono da offrire.

Maria P.

 

[1] Anthony Giddens, “Identità e società moderna”, Ipermedium libri.