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Lettera aperta a un settimanale

Lettera inviata al settimanale D
Egr.....
La conosco e La seguo da tempo, non solo sulle riviste.
Stimo la Sua cultura, ma nell'articolo "L'inadeguatezza del nostro sentire" su D del 9 febbraio 2019 (io leggo sempre in ritardo) noto che una sensibilità umana non tiene conto della cruda realtà.
Le favole dei partiti (ex dominanti) ci parlano del lupo e dell'agnello, ma sono favole e invertono i protagonisti.
La realtà è che stiamo assistendo ad uno schiavismo più vergognoso di quello denigrato nei secoli scorsi, perché commercianti di carne all'ingrosso, impongono ai migranti, (anzi si costringe con la forza a  migrare) di pagare un prezzo salato per buttarsi in mare  e, per impietosire, si buttano bambini come ciliegine sulla torta, allorché dovrebbe esistere una responsabilità genitoriale e statale.
Cosi noi continuiamo ad essere responsabili dell'arretratezza  dell'Africa, della corruzione dei governanti che intascano i soldi degli aiuti internazionali e non investono né in servizi, né in strutture.
In una recente conferenza a Bologna, Il  prof. Prodi ha detto che allorché era al potere in Europa, era arrivato a dire che bisognava togliere il velo della menzogna ed inviare direttamente i soldi destinati ai dittatori africani alle banche di Zurigo.
Un responsabile della FAO, alla stessa conferenza, ha detto che il più grande dispiacere per gli Africani è vedere che i giovani si buttano allo sbaraglio nello stesso modo in cui erano costretti dai negrieri.
Ha anche detto che chi parte è di solito giovane e forte, rinforzando la mia opinione che chi è debole, malato, vecchio, viene marginalizzato sempre più. Non siamo noi Europei a far sì che " se sei brutto ti tirano le pietre", o "non hai i soldi? allora crepa!"
E i bambini che restano a sud del Sahara devono morire di fame, allorché per un bambino che arriva qui si spendono 60 E al giorno, il doppio di uno stipendio mensile di un insegnante in centro Africa, che potrebbe salvare 100 o più bambini? E quelli che arrivano fin qui a terra e non possono  lavorare perchè migranti politici (???) e non possono inviare soldi a casa, dove hanno magari abbandonato famiglie e minori?
Sono una geografa, che ha visuto in Africa, volontaria dell'ONU e che ha presentato un progetto ad EUROGEO di "No one left Behind".
Quanti restano indietro, dato che non si può ospitare quasi un miliardo di persone e non sarebbe nemmeno giusto, perché con la carità, siamo andati avanti millenni senza risultati? Fino a dove deve arrivare la nostra e la la loro ignoranza?
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Adriana Galvani