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Parigi 10.dicembre.1948

 

Con la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo - Parigi  10.12.1948 – si stabiliscono i concetti basilari di libertà ed eguaglianza (già sanciti dalla Rivoluzione Francese) ; si stabiliscono i diritti individuali; si stabiliscono i diritti dell'individuo verso la comunità.

Il 18.12.2000 viene pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea la “Carta dei Diritti Fondamentali della Comunità Europea” ed il Capo II Art. 6 e Art. 7 recita testualmente :

 

  1. Ogni individuo ha diritto alla libertà e alla sicurezza.
  2. Ogni individuo ha diritto al rispetto della propria vita privata e familiare, del proprio domicilio e delle sue comunicazioni.

Quindi il bisogno di libertà viene profondamente avvertito da tutti i Paesi della Terra e tutti gli Stati, chi in un modo e chi in altro modo , hanno cercato di tutelare questo diritto sacrosanto dell’uomo : infatti in Tibet la libertà individuale viene tutelata a colpi di fucile e di manganelli dalle truppe cinesi , a Cuba solo da pochi mesi le persone possono acquistare i telefonini cellulari fino ad oggi proibiti alla popolazione essendo stato , dalla rivoluzione di Fidel Castro in avanti ,un privilegio della “classe” dominante , in Cecenia , nei Paesi Baschi e chissà in quanti altri Paesi del Mondo il rispetto dei principi fondamentali della libertà e ,quindi, dignità dell’uomo vengono tutelati ogni giorno usando il pugno di ferro in un guanto di velluto. “La libertà va cercando , ch’è si cara , come sa chi per lei vita rifiuta!” (Dante, Purgatorio, Canto I°, vv. 71-72) parole sante ma prive di senso se abbiamo il coraggio di guardarci intorno e leggere attentamente i fatti della vita che viviamo. Già il semplice fatto di lasciarsi influenzare dalla tanta pubblicità e il voler vivere secondo dei canoni imposti dai mass media è mancanza totale di libertà , ma di libertà vera , quella del pensiero e della libera espressione. Socrate esortava l’uomo a “conoscere sé stesso” : il significato originario, era quello di voler ammonire a conoscere i propri limiti, «conosci chi sei e non presumere di essere di più»; era dunque una esortazione a non cadere negli eccessi. Per cui noi facendo tesoro di questo ammonimento , esortiamo noi stessi a prendere piena coscienza di quello che siamo :

“considerate la vostra semenza fatti non foste a viver come bruti  ma per seguir virtute e conoscenza”  (Dante Alighieri, Divina Commedia, Inferno canto XXVI, 116-120

Daddo