Skip to main content

I primi inquilini

 

I primi affittuari di Sanpietrino o Pietrina, dato che la nostra protagonista è una zitella, ossia la nostra Sora Sara, sono stati due fidanzati.

Sara aveva messo un annuncio sui giornalini on-line con l’aiuto del nipote e aveva avuto un sacco di risposte, in un attimo, ma quei due giovani le sembravano proprio simpatici.

 

L’appartamento li aveva entusiasmati, perché era a piano terra e ciò faceva comodo al giovane che aveva appena avuto problemi ad una gamba.

Non erano sposati, ma avevano entrambi un ottimo lavoro. Lui viaggiava tra Milano, Bologna e Rimini, come allestitore di fiere, lei era una esperta cameriera in un famoso ristorante, ma in mezzo alla campagna e lontano da quella casa e da tutto il resto.

La casa era nuova, appena ristrutturata,mancavano solo gli allacciamenti alle utenze. I ragazzi avevano fretta di entrare, ma era domenica, così la signora promise che il giorno dopo avrebbe fatto arrivare l’idraulico. Il lunedì mattina però, sora Sara si era già dimenticata delle utenze, tutta presa da altri affari che non riguardavano l’affitto. Non era invece sfuggita l’attenzione al giovane che, già nel primo mattino del giorno dopo, chiedeva informazioni sull’orario di arrivo dell’idraulico. La Sara, si affrettò a chiamare l’operaio che promise di venire il mercoledì. L’uomo mantenne la promessa, così Sara telefonò il venerdì per ulteriori accordi, dato che i ragazzi intendevano entrare definitivamente la domenica successiva.

Il venerdì si sentì invece dire che non sarebbero entrati. Ci rimase molto male, pensando che la casa non andasse bene, ma mentre se ne stava in silenzio, non avendo il coraggio di chiedere spiegazioni, il giovane le stava dicendo che lui e la ragazza si erano  lasciati.

Lasciati? Sembrava un grande amore!!! Ma da quanto tempo stavate insieme? Da tre giorni?

“No, Da cinque anni” fu la risposta!

Fatti loro, pensò Sara! Ma erano anche fatti suoi, perché occorreva reinserire l’annuncio, che era stato cancellato, inltre il ragazzo chiedeva la restituzione della caparra.

Chiese che Sara gliela portasse all’autostrada, mentre passava, venendo da Milano e diretto alle sue fiere di Rimini. Sara aspettò tutto un giorno e alle nove di sera, quando lui la chiamò, si avviò a piedi al casello, perché non aveva l’auto, per restituire il dovuto, che non sapeva poi fino a che punto fosse dovuto.

Beh! era una donna all’antica e non ci provava nemmeno a comprendere i giovani d’oggi.

Adriana Galvani – Unipomediterranea -