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Lo stile Skinhead

Secondo capitolo sulle mode giovanili, dopo “lo stile Casual”, ecco quello “Skinhead”.

Sorge in Gran Bretagna, alla fine degli anni ’60. E’ un movimento che poggia su basi sociali, prima che politiche.

Nasce nelle periferie delle città inglesi, miscela elementi culturali diversi, provenienti sia dall’Inghilterra stessa, che dalle Indie Orientali. Inizialmente non seguiva un orientamento politico ben preciso, ma nel corso degli anni, si crearono, grazie ad ideali, quali appartenenza di classe e nazionalismo,  varie fazioni, con schieramenti di estrema  destra, estrema sinistra o rifiuto a connotazioni politiche.

I gruppi musicali divennero i maggiori diffusori di messaggi politici, nel caso dell'estrema destra “L'Oi!, legati al National Front. Negli anni ottanta si tornò a parlare di skin antirazzisti con la formazione della SHARP (Skin Heads Against Racial Prejudice) e qualche anno dopo si formano i primi gruppi RASH (Red & Anarchist Skin Heads), che oltre all'antirazzismo connotano ideali prossimi al comunismo e all'anarchismo.

In Italia comparvero negli anni ottanta in città come Torino, Milano, Genova, Savona, Bologna, Roma e successivamente in Toscana e nel Veneto, con connotazioni di look degli skin d'oltremanica, di musica ascoltata e suonata e di frequentazione dello stadio di calcio (ultras). Anche in Italia, come in Europa, si delineò la spaccatura fra skinheads di diversi orientamenti politici.

Gli skinhead hanno spesso un abbigliamento molto riconoscibile, dato da caratteristiche comuni. Testa rasata, taglio adottato perché più adatto al lavoro nella classe operaia, bretelle, allo scopo di imitare i gangster mafiosi dei film americani, anfibi, scarponi tipici della classe operaia, scarpa da calcetto, per simboleggiare la passione per lo sport, il calcio in particolare, ragnatela tatuata sul gomito, per indicare appartenenza e fedeltà allo stile, altro tatuaggio quello della rondine, che indica libertà, idea “ereditata” dai galeotti e marinai inglesi, jeans, caratteristica comune è quella di ripiegare i pantaloni per evidenziare gli anfibi o le scarpe da calcetto, bomber come giubbino, coppola, sempre allo scopo di imitare i gangster mafiosi.

La maggior parte degli Skin, vestono marche, quali, Ben Sherman, Fred Perry, Lonsdale e Lewi’s.

Oggi gli Skinheads, vengono avvicinati solo all’estrema destra, distorcendo l’immagine del movimento originale, a causa dell’influenza dei mass media, rivolgendosi unicamente al movimento neonazista, ignorando l'esistenza le origini del movimento.

 Vincenzo Della Pietra