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E la pantomima ancora continua

Si protrae oramai da circa settanta giorni il valzer per la formazione di un Governo stabile in Italia. L’Europa pressa affinchè si arrivi al varo di questo nuovo esecutivo essendovi delle scadenze importanti da onorare.

Salvini e Di Maio, sembra, abbiano trovato punti in comune nel programma di Governo.

Di Maio continua ad insistere che non è un’alleanza con la Lega ma solo un contratto politico per far ripartire l’Italia e risanare le varie situazioni poco piacevoli nelle quali è allo stato attuale.

Non osiamo esprimere le nostre opinioni in merito, ma ci limitiamo ancora una volta ad esternare il nostro pensiero come uno sfogo di persone pensanti, democratiche ma soprattutto libere.

Nell’ultima tornata elettorale, grazie ad una legge molto deficitaria, si è arrivati ad una situazione di stallo politico, non avendo raggiunto, nessun partito o coalizione di partiti, una maggioranza tale da poter consentire di governare il Paese.

Il Presidente della Repubblica dopo aver affidato, una volta alla coalizione con più voti ed un’altra volta al partito con più voti, l’ incarico per consultare le altre parti politiche, dopo aver paventato la possibilità di un governo momentaneo fino a nuove elezioni, ha riaffidato l’incarico alla Lega di cercare un accordo con il M5S onde arrivare alla formazione di un Governo politico.

Pensiamo che il procedimento seguito abbia qualche punto non condivisibile, il primo tra tutti è l’assegnazione dell’incarico di consultazione “mirato”, cioè la consultazione di un unico partito con referente solo un altro partito.

Riteniamo o che l’incarico di consultare gli altri partiti o coalizioni sarebbe dovuto essere affidato all’intera coalizione vincente o che sarebbe dovuto essere dato l’incarico di esplorare in Parlamento la possibilità di raggiungere una maggioranza al Centro Destro unito, essendo, e lo ripetiamo, la coalizione che ha riportato più voti.

Sembrerebbe una chimera ma, se realmente si vuole dare un Governo che faccia il bene del Paese, a prescindere dalle varie “ideologie” (se mai ve ne sono ancora), diventa indispensabile fare un tavolo di concertazione tra tutte le forze politiche che rappresentano gli italiani, e stilare realmente un programma unitario tale da raggiungere degli obiettivi comuni per tutto il popolo.

Limitare in questo momento la concertazione solo a due partiti non ci sembra cosa giusta perché è come mettere un bicchiere ricolmo in equilibrio su una lama affilatissima!

A questo punto pensiamo che sia meglio andare al voto subito, apportando poche ma significative modifiche alla legge elettorale in vigore.

GaetanoDP